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nel mondo negli ultimi anni è ripreso un grande attivismo in favore dei temi etici...
18 Giugno 2005 Madrid, Spagna.
Le famiglie spagnole in piazza
Le famiglie sono scese in piazza, guidate dal Foro de la familias, per sostenere il manifesto per la famiglia nei confronti delle istituzioni e del governo Zapatero. C'era anche una delegazione del Forum italiano e rappresentanze di politici di tutta Europa.
9 Settembre 2005
Il Forum aderisce alla “marcia per la famiglia” di Bruxelles
contro il matrimonio e l'adozione gay
Dopo il milione e mezzo di famiglie scese in piazza a Madrid contro le scelte di Zapatero (matrimonio tra omosessuali e loro possibilità di adottare) è la volta del Belgio. «Ormai gli evidenti attacchi alla famiglia hanno portata globale e vanno ben oltre i confini dei singoli Stati» commenta Luisa Santolini, presidente del Forum delle associazioni familiari. «Il tentativo di delegittimare la famiglia è palese. Per fortuna stiamo assistendo anche ad una mobilitazione della società civile che non ci sta a veder tradita la verità sulla famiglia e messo a rischio lo stesso futuro della cellula fondamentale della società, come viene considerata la famiglia da tutte le Carte internazionali.«E' quanto da dieci anni il Forum sta facendo in Italia, ma ad un'aggressione globalizzata bisogna rispondere con una mobilitazione altrettando sovrannazionale che, prescidendo dalle differenze culturali, politiche e religiose abbia come obiettivo la difesa della famiglia, intesa come unione di un uomo e di una donna, aperta alla procreazione e sancita dal matrimonio.«Per queste ragioni il Forum» conclude la Santolini «si schiera al fianco di questa mobilitazione delle coscienze ed aderisce alla Marcia di Bruxelles, nella speranza che anche i governi e le istituzioni dei vari Paesi facciano la loro parte respingendo le tentazioni interne di legislazioni anti-famiglia e di stimolo nei confronti di quei governi, come lo spagnolo ed il belga, a ripensare scelte già fatte».
12 Novembre 2005
Le famiglie spagnole ancora in piazza per la legge sull'educazione!
Le famiglie spagnole sono tornate in piazza a distanza di pochi mesi dalla precedente grande manifestazione.
E dalle strade di Madrid è giunta quella che appare come la sfida di popolo più imponente a Jose Luis Rodriguez Zapatero. Almeno un milione e mezzo di spagnoli - per le autorità di Madrid - o due milioni - per gli organizzatori - sono scesi in piazza, a fianco di esponenti della chiesa cattolica e dirigenti del Partito Popolare (PP) per chiedere al governo socialista di ritirare la Legge organica della scuola (Loe) che, affermano, limita la libertà di istruzione e declassa l'insegnamento della religione.
La manifestazione, sotto lo slogan 'Per un'educazione libera', era stata preceduta venerdi da una visita non annunciata in Vaticano della vicepremier socialista Maria Teresa Fernandez de la Vega, apparentemente allo scopo di aprire un filo diretto con la Santa Sede sul contenzioso con la Chiesa cattolica spagnola e ribadire quella disponibilità al dialogo che i vescovi dicono mancare del tutto.
A capo della delegazione del PP (all'opposizione) c'era in piazza il numero due del partito, Angel Acebes, che ha accusato Zapatero di 'disprezzare gli spagnoli' e di spingere il paese allo 'scontro' con 'un modello educativo fallito'. La Conferenza episcopale che ha appoggiato esplicitamente la manifestazione ha lasciato tuttavia le diocesi libere di decidere sulla partecipazione dei prelati. Ce ne erano sei, decisamente meno di quelli che avevano partecipato alla manifestazione di giugno contro il matrimonio omosessuale. Assente il presidente della Conferenza episcopale, Ricardo Blazquez.
Al termine della manifestazione, promossa da decine di associazioni familiari e scolastiche con cartelli quali 'Zapatero non rispetta la libertà di insegnamento' o 'Vescovi coraggio, non siete soli', gli organizzatori hanno chiesto un incontro al premier invitandolo a tener conto della volontà del popolo. In un documento letto in piazza, si è accusato il governo di 'avere violato la promessa di una riforma educativa con l'accordo di tutti'.
La Chiesa, al pari delle associazioni e del PP respinge la riforma scolastica sostenendo che viola il principio della libertà educativa e religiosa. Ma il nodo più doloroso è la questione dell'insegnamento della religione che nella Loe manca di valore quale elemento di valutazione dei risultati e nel curriculum degli alunni. La vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega, rientrata ieri dal suo viaggio-lampo in Vaticano dove ha incontrato il segretario di stato Angelo Sodano, ha detto che il governo ha tentato di raggiungere un accordo con l'episcopato spagnolo ma 'sfortunatamente non è stato possibile'.E ha giustificato la posizione dell'esecutivo affermando che questo 'ha l'obbligo di governare per tutti i cittadini e d'accordo con le decisioni che emanano dal parlamento'. Dopo la manifestazione il premier, Jose Luis Rodriguez Zapatero, ha ceduto alle richieste della piazza ed ha convocato, in data ancora da stabilirsi, alla Moncloa gli organizzatori della grande manifestazione. Ma nei giorni successivi il governo socialista ha indurito la sua posizione nei confronti della Chiesa spagnola accusandola di diffondere menzogne e suggerendo che potranno essere ridimensionate le sovvenzioni governative, a 48 ore dalla grande manifestazione svoltasi a Madrid con l'appoggio dei vescovi contro la legge sulla scuola. In dichiarazioni alla radio Cadena Ser, il vicepremier Maria Teresa Fernandez de la Vega ha affermato che la chiesa 'non ha adempiuto il suo obiettivo di autofinanziamento' e che dunque 'si sta arrivando ad un punto in cui i contributi (del governo) non possono aumentare, dovranno diminuire'. Questa posizione appare diversa da quella sempre sostenuta dall'esecutivo di Jose Luis Rodriguez Zapatero secondo cui non vi è nessuna intenzione di rivedere i finanziamenti alla Chiesa.